Buddismo e Shintoismo ①
In Giappone, prima che arrivasse il buddismo, era già diffuso lo shintoismo.
Lo shintoismo è una religione animista, cioè crede che gli spiriti divini (kami) abitino nella natura, negli antenati e in tutte le cose.
Intorno all’anno 538, il buddismo arrivò in Giappone dalla Cina e dalla Corea.
Il governo dell’epoca decise di promuovere il buddismo per vari motivi politici:
*Per dare al popolo valori morali e mantenere l’ordine sociale.
*Per mostrare alla Cina che il Giappone era un paese avanzato culturalmente.
*Per proteggere lo Stato da disastri naturali e malattie grazie al potere dei Buddha.
Così, il buddismo fu introdotto come uno “strumento utile per governare il paese”.
Siccome lo shintoismo e il buddismo erano religioni diverse, non si sono scontrati, ma hanno cominciato a convivere e a completarsi.
La mentalità giapponese, flessibile e aperta al politeismo, ha reso facile questa convivenza.
Da questa fusione è nato un fenomeno chiamato “Shinbutsu Shūgō” (fusione tra kami e Buddha), che è durato per più di 1000 anni.
Ancora oggi si vedono tracce di questa fusione:
*A Capodanno, si va al tempio per sentire i rintocchi delle campane, e poi al santuario shintoista per la prima visita dell’anno (hatsumōde).
*Per matrimoni o nascite si va al santuario, mentre i funerali si fanno spesso nei templi buddisti.
*In alcuni luoghi, templi e santuari si trovano nello stesso spazio.
Tutto questo fa parte della nostra vita ancora oggi.
Ma durante il periodo Meiji, le cose cambiarono.
Il nuovo governo voleva creare uno Stato moderno con l’imperatore al centro.
Per questo motivo, lo shintoismo fu scelto come religione ufficiale e si cercò di separarlo dal buddismo con una legge chiamata “Shinbutsu Bunri” (separazione tra kami e Buddha).
Templi e santuari furono divisi e gli elementi buddisti furono eliminati.
A quel punto, la gente ha iniziato a capire meglio le differenze tra shintoismo e buddismo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, si diceva: “Il Giappone è la terra degli dei, quindi non può perdere”, ma questo modo di pensare fu criticato dopo la guerra dagli Alleati.
Per questo, dopo la guerra, l’insegnamento dello shintoismo fu tolto dalle scuole.
Oggi, molti giapponesi non conoscono bene la storia dello shintoismo, né sanno spiegare le differenze tra shintoismo e buddismo.

Anche il Sensō-ji è un esempio di questa fusione tra buddismo e shintoismo.
Accanto al tempio c’è infatti un santuario shintoista, l’Asakusa Jinja.
Nel 628 fu fondato il Sensō-ji, e in seguito si diffuse l’idea che le divinità shintoiste fossero una manifestazione dei Buddha (un concetto chiamato “honji suijaku”).Per questo motivo fu costruito anche il santuario di Asakusa.
Il famoso Sanja Matsuri, oggi considerato una festa dell’Asakusa Jinja, fino al periodo Edo era una celebrazione legata al Sensō-ji e si svolgeva come una festa buddhista.
Solo dopo la separazione tra kami e Buddha, avvenuta durante l’epoca Meiji, il festival fu ufficialmente collegato solo al santuario.